Perché NON dovresti MAI vendere beveroni alla soia.

Odio la soia. E dovresti farlo anche tu. Ecco perché.

La soia è un alimento oggi fondamentale nella dieta di molte persone (soprattutto vegani, vegetariani e intolleranti al lattosio), e per una buona ragione: è ricca di proteine, fibre e vitamine.

Ma se ci sbagliassimo ad associare la soia a tutte queste cose buone?

E se avessimo sbagliato a pensare alla soia come a un alimento sano?

Per molto tempo, la soia è stata considerata solo una parte essenziale dell’alimentazione degli animali da allevamento.

Oggi, invece, è sempre più accettata da vegetariani e vegani e da coloro che la considerano semplicemente un valido sostituto di carne e formaggio.

C’è però chi nutre serie perplessità, soprattutto in relazione all’ampio uso della chimica e delle tecnologie utilizzate per estrarre le proteine da essa, che abbreviano e semplificano i lunghi processi tradizionali delle culture orientali.

In effetti, sono stati creati “nuovi” prodotti a base di soia con colori e sapori mascherati e caratteristiche organolettiche alterate, sostenuti da un marketing massiccio e da un’industria alimentare sempre più globalizzata.

Se attingiamo ai risultati delle ricerche più recenti, si viene a creare un quadro non solo inquietante, ma che sembra collegare il consumo di soia a problemi digestivi, disfunzioni della tiroide, malattie cardiache, osteoporosi, declino cognitivo, disturbi della riproduzione e della fertilità e malattie come il cancro al seno e alla prostata

Diverse aziende vendono integratori, sostituti del pasto e beveroni vari che contengono come ingrediente principale proprio la soia.

In questo articolo ti mostrerò tutte le ragioni per cui io sempre evitato di venderli, e perchè dovresti evitarlo anche tu, se ci tieni alla salute.

L’idea che i Paesi orientali si nutrano di soia, alla maniera occidentale, da migliaia di anni è una convinzione comunemente errata.

Sì, i Paesi asiatici mangiano soia.

Ma no, non lo fanno come gli occidentali.

Il concetto di “tofu” così come lo conosciamo è stato inventato dai monaci giapponesi del XVI secolo che cercavano di replicare i piatti di carne con il tofu al posto della carne.

Lo fecero perché volevano evitare di uccidere gli animali.

La loro versione del tofu viene consumata ancora oggi in tutta l’Asia e anche in altre parti del mondo.

Ma… il loro tofu, come tutta la loro soia, non viene mai consumata così com’è.

Viene usata solo DOPO fermentazione (come soia fermentata), o al limite, dopo germinazione (come germogli di soia).

Quasi sempre la soia viene fatta fermentare prima, per ridurre gli inibitori degli enzimi, i goitrogeni e i fitati naturalmente presenti nella soia.

Tutte sostanze che non vorresti finissero nel tuo organismo.

Negli Stati Uniti (ma anche in Italia), la soia non solo è una delle colture con più OGM (oltre il 90%), ma viene anche consumata come alimento base.

È presente nel cibo spazzatura.

È presente negli alimenti definiti “salutari”.

E’ alla base delle diete vegetariane e vegane.

Ma ciò è dovuto solo a un brillante colpo di marketing.

La soia, infatti, è una fonte di proteine a basso costo per l’alimentazione del bestiame, quindi viene utilizzata più di qualsiasi altro mangime per animali negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Addirittura il 70% dei campi di soia viene utilizzate per nutrire polli e vacche.

Ma cosa con il restante 30% di un raccolto altrimenti inutile come la soia?

Estrai un biocarburante, e poi vendi gli scarti ai creduloni, convincendoli che faccia bene.

La storia della Soia in Oriente.

La storia della soia inizia nel continente asiatico, dove veniva originariamente utilizzata come alimento per il bestiame e come ingrediente fermentato funzionale in alimenti come il tofu, il natto, il tempeh e la zuppa di miso.

Mentre in occidente per fare il tofu si usa il latte di soia “crudo”, più il “caglio di soia”, o soy curd, in oriente il tofu viene fatto partendo dalla soia fermentata.

Il nome in oriente del latte di soia è doujiang, “siero di soia”, poiché ottenuto dal tofu.

In Oriente, infatti, il latte di soia non viene estratto direttamente dal fagiolo della soia, ma è un prodotto ottenuto dalla spremitura del tofu, che prevede la fermentazione a monte.

Ma non è neppure una bevanda diffusa.

E soprattutto, nessun cinese si sognerebbe mai di usarlo come sostituto del latte, o di darlo ogni giorno ai bambini (in Cina l’uso del latte animale non fa parte delle abitudini alimentari).

In Cina si diffonde infatti solo dopo il 1950.

Anche il tempeh e il natto si producono partendo dalla soia fermentata, e non dalla soia a crudo.

I giapponesi iniziarono a consumare la soia intorno al 700 d.C., e già nel 919 d.C. la coltivavano su scala commerciale.

Il primo uso registrato della soia risale al 1150 a.C. circa in Cina.

La storia della Soia in Occidente.

La soia fu portata in America dagli immigrati cinesi che vi giunsero durante la corsa all’oro (1848-1855).

Questi immigrati piantarono la soia vicino alle loro case e la usarono per fare il tofu e altri prodotti che all’epoca erano facilmente disponibili in Asia ma che gli americani dovevano importare dall’estero a causa delle alte tariffe sulle merci straniere.

Il primo passo è stato convincere le persone che i prodotti di soia fossero davvero una manna dal cielo per il benessere dell’organismo..

Ci sono voluti decenni di condizionamento, ma alla fine il concetto si è diffuso prima in Asia, e poi in Europa.

Anche grazie alle aziende di network marketing, che potevano integrare la soia come fonte di proteine a bassissimo costo, nei loro sostituti del pasto.

Ecco perché oggi la vediamo ovunque: nel latte di soia da Starbucks, negli hamburger vegetariani da McDonalds e Burger King, nel formaggio di soia sugli scaffali dei supermercati…

Ma quanto ne sai davvero di questo alimento considerato miracoloso?

Cominciamo con ciò che non è.

Come vengono estratte le proteine della soia.

La soia costa poco come materia prima, e costa ancora meno estrarre da essa altre sostanze più pregiate, utilizzabili come materie prime.

Come l’olio di soia, che è un ottimo biocarburante.

La soia, come saprai, non è un cereale, ma un tipo di legume.

I cereali sono una buona fonte di carboidrati e proteine.

Ma sono del tutto privi di grassi.

Se vuoi ottenere grassi, carboidrati e proteine in un colpo solo, i fagioli di soia sono la scelta più economica.

Una manciata di semi di soia contiene infatti circa il 20% di grassi, il 40% di proteine, il 35% di carboidrati e il 5% di sale e altre sostanze.

Quel 20% di grasso può diventare olio di soia, biocarburante, e venduto come sostituto della benzina.

Il solvente industriale più utilizzato per l’estrazione dell’olio di soia e di altri oli di semi è l’esano.

In passato sono stati utilizzati anche solventi clorurati, come la trielina, ma si è scoperto che l’uso della trielina poteva portare alla produzione di farina di soia tossica, che nel corso degli anni ha causato la morte di diversi animali.

Si è quindi passati a solventi non clorurati come l’esano.

È possibile estrarre l’olio anche per pressione, ma i rendimenti sono inferiori rispetto all’estrazione con solvente e lasciano la parte proteica ancora con il 3-5% di olio.

Alcuni lo fanno, ad esempio per produrre olio di soia biologico, ma nella maggior parte dei casi l’olio di soia viene estratto con un solvente.

(L’esano è un solvente che proviene dalla benzina, e come tale è composto estremamente infiammabile, irritante, nocivo, pericoloso per l’ambiente e tossico per il sistema riproduttivo).

Quindi, con la biomassa avanzata dalla produzione di biocarburanti, biomassa che è un vero e proprio scarto industriale, si creano le proteine della soia, quelle che si trovano nei sostituti dei pasti e nei frullati proteici di scarsa qualità, venduti dai network a peso d’oro.

Non si tratta di una proteina di soia qualsiasi.

Si chiama “concentrato”, il che significa che è stato lavorato fino all’inferno, e poi di nuovo.

Il risultato è una sostanza polverosa che sembra polvere di gesso e ha il sapore del cartone.

Ma è qui che la faccenda diventa ancora più assurda: si prende questa sostanza in polvere, la si mescola con altre cose (come l’acqua), per creare qualcos’altro che chiamano “isolato”.

Si tratta di un altro tipo di prodotto di soia trasformato, che è stato appunto “isolato” da tutti gli oli e le proteine naturali e poi rimesso insieme in un modo che non ha alcun senso per la natura, ma che ha molto senso se vuoi venderlo ai fessi in cambio di denaro.

Questo mappazzone viene poi essiccato e trasformato in polvere, che è l’ingrediente principale di ciò che ottieni quando si acquista un beverone o un sostituto del pasto a base di soia, di qualunque marca si tratti.

Nient’altro che è un mucchio di scarti industriali liofilizzati provenienti dalla Cina, mescolati con una sorta di sostanza simile a una colla proveniente da qualche altra parte dell’Asia.

Oh sì, poi vengono aggiunte anche alcune vitamine “naturali”, e il tutto viene venduto come se fosse la soluzione definitiva all’obesità.

Ecco perchè ti parlavo prima di colpo di genio del marketing.

Gli effetti collaterali della soia.

Danni da fitoestrogeni.

La soia è un alimento controverso per molti motivi, ma uno di questi è il fatto che contiene fitoestrogeni.

Queste sostanze chimiche imitano gli effetti degli estrogeni (ormoni) nell’organismo e possono causare problemi alle donne a rischio di cancro al seno.

Questo studio ha rilevato che la soia stimola la crescita dei tumori estrogeno-dipendenti presenti nel cancro al seno.

E quest’altro studio ha confermato i risultati del primo studio.

A causa di questi risultati, molti medici raccomandano di evitare la soia se si ha una storia familiare di cancro al seno o se si è ad alto rischio di svilupparlo.

Un terzo studio, ha ottenuto risultati simili:

Questo studio pilota indica che il consumo prolungato di isolato proteico di soia ha un effetto stimolante sul seno femminile in premenopausa, caratterizzato da una maggiore secrezione di liquido mammario, dalla comparsa di cellule epiteliali iperplastiche e livelli elevati di estradiolo plasmatico.

Questi risultati suggeriscono uno stimolo estrogenico dagli isoflavoni genisteina e daidzeina contenuti nell’isolato proteico di soia.

Un quarto studio invece, dimostra come il latte di soia sia da evitare nei bambini, poiché nelle bambine può anticipare la pubertà, e nei maschi può determinare una crescita anomala del seno.

Danni da omega-6.

Inoltre, la soia ha un elevato contenuto di acidi grassi omega-6 e un basso contenuto di acidi grassi omega-3.

Questo è un problema, perchè un elevato apporto di acidi grassi omega-6 può essere dannoso.

Infatti, gli omega-6 sono associati a vari problemi di salute, tra cui malattie cardiache, aterosclerosi, obesità e cancro.

Il fatto è che la maggior parte degli italiani ha già un elevato apporto di omega-6 e un basso apporto di omega-3.

Gli acidi grassi omega-6 si trovano negli oli vegetali, nella margarina e in altri alimenti trasformati.

Gli acidi grassi omega-3, invece, si trovano invece solo nel pesce e nell’olio di semi di lino.

Questo è uno dei motivi per cui le malattie cardiache sono il principale killer del nostro Paese.

Gli acidi grassi omega-3 sono essenziali per lo sviluppo del cervello, la salute mentale e le funzioni cognitive.

Gli acidi grassi Omega-6 non sono essenziali, ma sono importanti, nelle giuste dosi, per una corretta funzione immunitaria e per la coagulazione del sangue.

Inoltre, ci aiutano ad assorbire alcuni nutrienti come la vitamina E e i carotenoidi dalle piante.

Danni da acido fitico e goitrogeni.

La soia è ricca di acido fitico, noto anche come fitati. Questi fitati impediscono l’assorbimento di minerali come magnesio, ferro, calcio e fosforo (tra gli altri). Questo può essere particolarmente problematico, soprattutto per i bambini.

La soia è anche ricca di goitrogeni (detti più comunemente gozzigeni), che possono interferire con l’ormone tiroideo, portando all’ipotiroidismo e persino al cancro.

In effetti, la soia è stata collegata a problemi alla tiroide fin dagli anni ’30. Nel 1936, i ricercatori hanno osservato che l’olio di soia causava ipotiroidismo nei ratti alimentati con una dieta ricca di grassi.

Da allora, altri studi [1, 2, 3, 4] hanno dimostrato che il consumo di soia può interferire con la funzione tiroidea sia negli uomini che negli animali.

Danni alla fertilità.

Se sei un uomo e stai cercando di mettere su famiglia, forse dovresti pensarci due volte prima di bere il tuo bicchierone di latte di soia.

Uno studio di Harvard ha scoperto che gli uomini che consumano l’equivalente di una tazza di latte di soia al giorno hanno un numero di spermatozoi inferiore del 50% rispetto a quelli che non consumavano soia (considerando anche altri fattori come l’età, l’assunzione di caffeina e di alcol, ecc.)

I ricercatori erano alla ricerca di collegamenti tra le abitudini di vita e la qualità dello sperma.

Hanno concluso che il consumo di latte di soia può avere un effetto negativo sulla fertilità maschile.

Se invece sei una donna, se vuoi avere figli o mantenere un ciclo normale, devi sapere che un altro studio, svizzero, ha rilevato che il consumo di 100 mg di isoflavoni di soia equivale all’incirca al consumo di una pillola anticoncezionale al giorno.

In conclusione…

Che tu sia donna o uomo, se vuoi avere figli sani, se vuoi vivere una vita normale, evita accuratamente qualunque beverone, polvere o sostituto dei pasti che contenga soia in qualunque forma.

L’ho già detto altrove e lo ripeto: La salute non si trova in una pillola o in un frullato dimagrante.

Non esiste una cura magica all’obesità.

Non si dimagrisce con un beverone.

Tantomeno con un beverone alla soia.

Mangia cibo vero e prendi integratori sani.

Ecco perchè mi son sempre rifiutato di venderli come networker, ed ecco perchè ti invito a non farlo.

Stai proponendo e stai consumando un veleno che può uccidere lentamente sia te che la tua famiglia.

Non ci sono scorciatoie per restare in salute.

Non ci sono scorciatoie per rimettersi in forma.

La salute e la forma non si possono comprare, vanno guadagnate.

Così come non ingrassi mangiando un twix, non dimagrirai consumando un beverone dimagrante.

Per questo motivo è necessario rivedere la tua dieta e iniziare a mangiare cibo vero invece di cibo spazzatura.

Certo, ci sono molte persone che ti diranno che se assumi più pillole brucia-grassi, bevi più chetoni o prendi quel particolare beverone, allora starai bene più in fretta.

Ma si sbagliano! Stanno cercando di venderti qualcosa che non funzionerà per TE.

A loro non interessa la tua salute: vogliono solo i tuoi soldi!

E faranno di tutto per ottenerli: dalle promesse su come il loro prodotto migliorerà la tua vita, alle bugie su quanto il loro prodotto sia eccezionale per il tuo corpo (e non lo è), o più semplicemente, faranno di tutto per ingannare i consumatori su ciò che i loro prodotti contengono realmente (e anche questo non va bene).

Ma ecco il punto: ti meriti di meglio!

Ti meriti la verità nella pubblicità e l’onestà quando si tratta di ciò che sta accadendo con la tua salute e il tuo corpo, non le frottole da markettaro.

Non si può fare del buon esercizio fisico per porre rimedio ad una cattiva dieta, e non si può integrare correttamente se consumi cibo spazzatura.

Così come non puoi costringerti a mangiare bene, se non lo vuoi davvero!

Allora perché non semplificare le cose?

Mangia cibo vero e smettila coi beveroni: ti stupirai di quanto ti sentirai meglio, e di come dimagrire sembrerà un processo più naturale e più facile, anche se più lento.

Se vuoi approfondire gli effetti collaterali della soia, e le sue controindicazioni, puoi leggere qui.

Antonio Russo
 

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