I fanatici del network marketing: 5 cose da NON fare mai su Facebook.

Questo articolo potrebbe fare arrabbiare molte persone. Soprattutto i vampiri del network marketing che usano i loro incaricati per entrare come cavalli di Troia nelle tasche dei loro amici e parenti, per poi  abbandonarli dopo averne distrutto la credibilità.

Una volta che hanno perso la faccia, vengono scaricati nella monnezza senza tanti complimenti, e avanti con il prossimo allocco pronto a dargli fiducia.

Sì, sono veramente stufo di vedere Networker usare Facebook come cavernicoli alle prese con uno smartphone, infangando il Network marketing stesso con una comunicazione che preferisco non definire, per evitare di cadere nel volgare.

E solo per colpa dei loro Sponsor, nomi altisonanti il cui unico scopo nella loro attività è masticare i sogni dei loro distributori e sputarli via, solo per vedere accrescere il proprio assegno alla fine del mese, con buona pace di condivisione e fratellanza.

Chi hai tra i tuoi contatti su Facebook?

Ci sono 2 tipi di account Facebook che puoi usare quando fai Network, e si differenziano in base alle persone che hai tra i contatti:

  • account “istituzionale“: è un account che crei solo per il Network, quindi tra i tuoi amici avrai solo i tuoi colleghi (crossline) e la tua downline. Sono account talmente imbarazzanti nei loro contenuti, che preferisco evitare di parlarne.
  • Account “misto“: è l’account che avevi già prima di iniziare a fare Network Marketing, con il quale inizi poi ad aggiungere colleghi e downline networker, come “amici”.

Nel 99% dei casi l’Account di un Networker è quello Misto, quindi parliamo di questo…

L’account Facebook misto.

Se hai un account di questo tipo, chi hai tra gli “amici”?

Avrai sia persone “ignare”, che fanno altro nella loro vita e non si occupano di Network Marketing, sia i tuoi colleghi networker.

Attenzione perché non è banale: significa che i messaggi che andrai a postare saranno visti da due gruppi di persone molto diversi.

Questi due gruppi di persone che hai tra gli “amici di Facebook” hanno visioni e necessità molto diverse.

Per dirlo diversamente: è come se tra i tuoi amici avessi metà tifosi della Juventus e metà tifosi del Napoli, due gruppi di persone che parlano linguaggi diversi e per comunicare bene, devi tenere conto di entrambi. Scrivendo eccessivamente pro o contro una delle due, rischi di inimicarti l’altra metà.

Quindi, se vuoi mantenere tra i tuoi “amici” su Facebook entrambi, la via del giusto mezzo sarà la via. D’altronde non consiglio a nessuno di usare il proprio account personale ai fini business, finché non avrai risultati a supportare il tuo messaggio.

Finché quindi non avrai un reddito da networker pari o superiore ad un reddito da impiegato, che ti consenta di abbandonare il tuo “posto fisso” evita di schierarti contro il posto fisso. Non saresti credibile, e appariresti come un demente.

Focalizziamoci sui tuoi contatti che NON fanno Network Marketing.

Una volta iscritti come incaricati per un’azienda di network marketing, accediamo ad un mondo nuovo, che ci coinvolge a tal punto da farci dimenticare spesso che solo il 2% per cento degli Europei è un networker.

Significa che solo 2 persone su 100 che incontri, fanno network marketing come te. 98 su 100 potrebbero non sapere nemmeno di che diamine stai parlando.

Spesso ci dimentichiamo inoltre cosa pensano le persone che non conoscono per esperienza diretta il Network Marketing, ma che ne hanno sentito parlare male. E visto che solo il 4% dei networker ha successo, nei 96 per cento dei casi, ne avranno sentito parlare male da networker senza successo.

Giusto per fare due conti. Il 2 per cento degli Europei fa network marketing per un’azienda più o meno seria. Significa che in Italia, data una popolazione di 60 milioni di Italiani, dovrebbero esserci 1 milione e 200 mila networker. Considerando che gli iscritti all’Avedisco sono solo 300 mila, vuol dire che ci potrebbero essere 900 mila networker italiani iscritti ad aziende di network marketing fuori dai radar.

Considerando poi che la media del 96% dei Networker fallisce (e in certe aziende raggiunge anche il 99,9%), significa che abbiamo almeno 1 milione di networker che non sta guadagnando nulla.

Per non parlare della comunicazione imbarazzante con cui si pubblicizza online e offline la media dei networker, credo sia facile comprendere il meccanismo che porta i loro conoscenti, amici e parenti a pensare che:

  • il Network sia uno schema piramidale
  • il Network sia pieno di invasati e fanatici
  • il Network sia quasi una setta

Se dici di essere un Networker di successo, e non hai i soldi per una pizza, c’è poco da camuffare, o no?

Devi sapere che ci sono certi Networker che fanno di tutto, nel loro profilo Facebook, per dare ragione alle persone che la pensano così, distruggendo la reputazione del Network Marketing e rendendo difficile il nostro lavoro.

Commettono quindi una serie di errori che derivano da una mentalità cieca e invasata: sei pronto per scoprirli?

Mentre leggi questi errori, vorrei tenessi presente un concetto che spiegherò meglio dopo:

Il problema non sta nei contenuti, ma nell’esagerazione, nell’esposizione e nella frequenza, e sull’apparire come dei fanatici. Nel loro modo di comunicare questi contenuti.

Bene, detto questo, ecco i personaggi da evitare:

1. Il Miracolato dal Prodotto.

Questo è il classico:

“Pazzesco!!! Ho preso il nostro fantastico prodotto e mi sento un leone, non mangio da 2 giorni, sono cresciuto di 5 cm, mi stanno crescendo le ali e sento di poter rimanere incinta anche se sono un uomo. Che grande prodotto che abbiamo! Uau!”

C’è bisogno di commentare? Occorre sempre stare attenti ai miracoli. Che ad essere presi per novelli Wanna Marchi ci vuol poco.

2. Il Motivatore da Mercatino.

Questo personaggio, ogni singolo giorno, posta una frase motivazionale.

Ogni. Singolo. Giorno.

Ora, io sono a favore della motivazione, se fatta bene (ripeto: se fatta bene), ma postare ogni giorno frasi motivazionali ti renderà antipatico alle persone che non fanno Network Marketing, quindi ti farà allontanare dai tuoi potenziali contatti.

Ripeto: certe frasi sono belle e utili, se usate al momento giusto, ma riempire la tua pagina Facebook di queste frasi ti fa sembrare un invasato. Un tipo da “Buongiornissimo, kaffèèè?” e “Pulizia Kontatti”. Per non parlare di quelli che postano immagini glitterate o sbrilluccicose. Sa chi posta queste cose su Facebook? Le nonne.

Vuoi fare business o stai aspirando ad una pensione ad honorem?

Chiediti: l’imprenditore si alza ogni giorno e posta frasi motivazionali o immagini da bimbo-nutella?

No, magari lo fa pure ogni tanto (ma non credo), non più volte al giorno ogni giorno!

Vuoi un esempio di gestione del proprio profilo “oculata”, da business-man? Segui

Se ti piacciono va benissimo, leggitele da solo, non c’è bisogno però di postarle. Una ogni tanto si, sempre… Rompi le pelotas!

3. L’Urlatore.

Questo è proprio il classico invasato, che non sa nemmeno che SCRIVERE TUTTO MAIUSCOLO SU INTERNET VUOL DIRE URLARE!

Usare il maiuscolo su una o due ci sta per ENFATIZZARE un concetto, ma scrivere intere frasi no, soprattutto se sono frasi tipiche da invasati.

Sì, perché non solo scrive in maiuscolo ma fa anche ciò che segue…

4. L’Invasato Tipico.

Questo è colui che ogni singolo giorno scrive quanto sia bello fare Network, perché il Network è il miglior lavoro del mondo, ma come siamo fortunati, ma come è bella la vita, ecc. ecc. Posta foto di sé al mare, o dentro supercar affittate, o di amici networker.

E’ quello che scrive un giorno sì, e un giorno pure, “oggi lavoro da qui”, mentre ti mostra la foto del suo portatile, e sullo sfondo della foto una spiaggia, il mare o un lago o una piscina.

Ora… come per le frasi motivazionali, va bene ogni tanto scrivere queste cose; ma postandole ogni giorno, che tipo di messaggio mandi alle persone, ai tuoi amici su Facebook che non fanno Network?

Ti crederanno un invasato, o un babbeo! Ecco cosa pensano! E nessuno vuole fare business con un’invasato o un babbeo!

Guarda i profili degli imprenditori più ricchi al mondo, e dimmi quanti di loro comunicano in questa maniera sui loro canali social.

Poi non ti lamentare se mentre parli con un nuovo contatto ti senti dire che “è una setta, sono tutti fanatici”: sei tu che hai contribuito a passare questo messaggio!

Ripeto: ogni tanto, con garbo, va bene. Sempre no.

5. Il Fanatico Cieco

Questa è la razza peggiore, è un “invasato motivatore da mercatino” al cubo.

Perché?

Perché non solo posta continuamente frasi motivazionali e notizie gasatissime sul suo Network, ma lancia dei messaggi che offendono le persone e creano non solo il dubbio, ma la certezza che sia un fanatico, e che siano fanatici tutti quelli che lo seguono.

Ecco alcuni esempi reali e la mia risposta di seguito (che ci vuoi fare, non riesco a trattenermi)

“C’è ancora gente che cerca un lavoro normale, che cretini”.

Intanto il cretino sei tu che scrivi queste frasi in un luogo frequentato da lavoratori “normali”.

Mettiti in testa che, sebbene ti abbiano detto che tutti dovrebbero fare Network, in realtà a molti non interessa farlo, e ad altri non interesserà mai. Per loro, sei tu il cretino.

Quel lavoro che stanno cercando, magari serve loro per pagare le bollette e sfamare i propri figli: non tutti vogliono essere miliardari, nella loro vita, quindi tappati la bocca.

“Lavoro: la schiavitù del nuovo millennio”

  • Primo: se a te non piaceva il tuo lavoro sono fatti tuoi, ci sono molte persone a cui piace il proprio lavoro. C’è gente che non vede l’ora di uscire la mattina di casa per andare a lavoro.
  • Secondo: abbi rispetto per gli imprenditori tradizionali che passano 16 ore in azienda e così facendo danno da mangiare a decine, centinaia o magari migliaia di famiglie, grazie al lavoro dei loro dipendenti.

“Se nasci povero non è colpa tua, se muori povero è colpa tua”.

Certo, dillo al povero 60enne che ha perso il lavoro da operaio dopo 30 anni, perché l’azienda che lo impiegava è fallita.

Certo, oggi il mondo del lavoro è cambiato, e avere un posto fisso è un sogno per pochi, ma chi ha vissuto il cambiamento solo alla fine della propria vita, non ha la mentalità del precario di oggi.

L’Italia è un paese di anziani, e molti di loro, con scarso accesso all’informazione per almeno 40 anni della loro vita, o acceso pilotato dai partiti politici grazie ai giornali o alla TV, è stata cresciuta per ragionare da operaio, da ingranaggio di un sistema controllato da altri.

Dopo 50 anni di lavaggio del cervello, non è facile mettersi in discussione. E’ possibile, ma molto difficile.

Cosa pensano gli altri?

Mettiti nei panni di una persona che non fa Network…

Il tuo amico Giovanni, che il giorno prima faceva l’impiegato amministrativo, il giorno dopo inizia a postare su Facebook decine di frasi motivazionali, descrizioni assurde dei suoi prodotti e SCRITTE DA FANATICO IN MAIUSCOLO.

Guardi un po’ e scopri che fa… Network Marketing.

Qual è l’associazione che avviene nella tua testa?

Network Marketing = Gente invasata e fanatica = Meglio stare alla larga da questi pazzi.

C’è una via di mezzo.

Il problema non è il postare queste cose, il problema sta nella quantità e la qualità.

C’è un abisso, tra scrivere ad esempio:

“Ricorda i tuoi obiettivi, ricorda ogni mattina perché lo fai: non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”

e

“Se muori povero è colpa tua”.

Capisci anche tu che con la seconda frase molte persone possono prendersela, e tu da professionista di Marketing quale dovresti essere non puoi scatenare queste reazioni nel tuo potenziale target di mercato.

E tu… hai questi comportamenti?

Se ti sei ritrovato in questi comportamenti, se magari ti sei arrabbiato per questo articolo sappi che, invece di lasciarti prendere dalle emozioni, la cosa che ti suggerisco di fare, è di metterti nei panni di una persona che non sa nulla di Network e domandarti:

“Se un mio amico da un momento all’altro iniziasse a postare frasi del genere, cosa ne penserei di lui? Che è diventato un imprenditore, o che si è bevuto il cervello?”.

Pubblica sulla tua bacheca solo messaggi che non ti dispiacerebbe venissero mostrati al TG1 in prima serata in tutta Italia.

Un caso eclatante a riprova di questo, è la disavventura capitata a Justine Sacco, qualche anno fa, scatenata da un solo post su Twitter:

tweet-sacco

Se non conosci la storia, leggila da qui:

 

Se sei già un networker, o vorresti diventarlo, allora clicca qui e scopri la crudele verità che le Multinazionali del Network Marketing NON vorrebbero MAI rivelarti.

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Antonio Russo
 

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